Letra de Swatch
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Guardo ancora l'ora sul quadrante dello Swatch
darle un altro quarto d'ora, o andare via.
Gente usciva a branchi dalle scale del metrò
darle un altro quarto d'ora, o andare via.
Gente usciva a branchi dalle scale del metrò
ma in quei visi in fuga lui, cercava quello suo
l'unica cosa che potesse dare un senso al freddo e al giorno,
e a quell'inverno.
Bella e accesa in viso, d'improvviso lei arrivò
come fosse apparsa per magia
e radiosa spense ogni protesta e lo baciò
e abbracciati andarono, parlando tutti e due
di amici e dischi e di vacanze di Natale
e io mi sentii quasi male guardandoli andare
ed invidiai il loro incontro, quel tutto da fare
tutto quel tempo davanti e quel loro sperare e l'incoscienza orgogliosa della loro età.
E mi venne in mente, come un pugno quando anch'io
aspettavo appeso ad un angolo una lei
e quando arrivava mi sentivo come un Dio
e abbracciati e persi si parlava tutti e due.
Uno sull'altro, degli esami e di Natale
e di un poeta geniale, un film sperimentale, e ci sembrava che niente potesse finire
come se il tempo davanti dovesse durare fino alla linea incosciente della nostra età
che ho perduta, che mi è scivolata,
che cosa fai ora ragazza abbracciata?
A me, ai dogmi andati e una strada bagnata
diversa e la stessa della loro età.
E mi trovai a camminare nel freddo invernale
e mi rinchiusi alla gola un giaccone normale
e poi tirai su le spalle e ghignai sul Natale
giocando col bene e il male che sai in ogni età
che devi andare, ma lascia che cammini
l'età deve passare, ma lascia che sconfini
poi tiro su le spalle, e ghigno sul Natale
e gioco col bene e il male che so in ogni età
che devi andare, ma lascia che cammini
l'età deve passare, ma lascia che sconfini
poi tiro su le spalle, e ghigno sul Natale
e gioco col bene e il male che so in ogni età...
L'età che deve andare, ma lascia che cammini
l'età deve passare, ma lascia che sconfini
poi tiro su le spalle e ghigno sul Natale
e gioco col bene e il male che so in ogni età.
l'unica cosa che potesse dare un senso al freddo e al giorno,
e a quell'inverno.
Bella e accesa in viso, d'improvviso lei arrivò
come fosse apparsa per magia
e radiosa spense ogni protesta e lo baciò
e abbracciati andarono, parlando tutti e due
di amici e dischi e di vacanze di Natale
e io mi sentii quasi male guardandoli andare
ed invidiai il loro incontro, quel tutto da fare
tutto quel tempo davanti e quel loro sperare e l'incoscienza orgogliosa della loro età.
E mi venne in mente, come un pugno quando anch'io
aspettavo appeso ad un angolo una lei
e quando arrivava mi sentivo come un Dio
e abbracciati e persi si parlava tutti e due.
Uno sull'altro, degli esami e di Natale
e di un poeta geniale, un film sperimentale, e ci sembrava che niente potesse finire
come se il tempo davanti dovesse durare fino alla linea incosciente della nostra età
che ho perduta, che mi è scivolata,
che cosa fai ora ragazza abbracciata?
A me, ai dogmi andati e una strada bagnata
diversa e la stessa della loro età.
E mi trovai a camminare nel freddo invernale
e mi rinchiusi alla gola un giaccone normale
e poi tirai su le spalle e ghignai sul Natale
giocando col bene e il male che sai in ogni età
che devi andare, ma lascia che cammini
l'età deve passare, ma lascia che sconfini
poi tiro su le spalle, e ghigno sul Natale
e gioco col bene e il male che so in ogni età
che devi andare, ma lascia che cammini
l'età deve passare, ma lascia che sconfini
poi tiro su le spalle, e ghigno sul Natale
e gioco col bene e il male che so in ogni età...
L'età che deve andare, ma lascia che cammini
l'età deve passare, ma lascia che sconfini
poi tiro su le spalle e ghigno sul Natale
e gioco col bene e il male che so in ogni età.
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