Letra de Calamaio
(Iniko finest beats)
(Ah) Ci fu un giorno in cui, l'uccello di fuoco
(Ah) Ci fu un giorno in cui, l'uccello di fuoco
Passò a volo radente sotto le stelle, in parte ad un uomo
Il peccato consuma (Yah), forse per questo lui chiese perdono
E colse una piuma tra le più belle, brace rovente tripudio del rogo
E non sai che, il prodigio chiede carne (carne)
Pagato dalle mani, del meschino brancolante
Che per primo, prendendola in mano comprese
Che a bere la verità, troppo spesso crepi di sete già
È rendersi conto nascenti che
Siamo senzienti, greggi pascolanti di cibo per vermi
E i germi dell’immortalità, stan nelle ombre
Del dolore esistenziale speso, nel lasciare impronte
Hombre, il senso sta nelle virgole
Pause passate a pulirsi, e a ricucire le tue stigmate
Rapace fiammante, dammi la forza per
Essere erede dell'uomo che un tempo, accettasti solo al cospetto di te (Ah)
Ho un calamaio dentro al petto (Uh)
Che mi fa un male cane se
Mi pugnalo per scrivere un testo (Uh)
E l'anima grida perché
Ho un calamaio dentro al petto (dentro al petto)
Che mi fa un male cane se (se)
Mi pugnalo per scrivere un testo (per scrivere un testo)
E l’anima grida perché
Prendo la penna, della fenice (della fenice)
La spingo in fondo fa male, ma il male spilla in superficie
Prendo una punta d'inchiostro, quello che non vedi
Quello che senti vertigini e brividi, vivimi e stenti a stare in piedi
Credimi, se avessi un'alternativa
Rinnegherei e fuggirei, da 'sto istinto suicida
La mia prospettiva, comporre un nuovo disco
Farmi del male per poi raccontare, che cosa si vede sul fondo e l'abisso
Non vedo scintille qua il nulla m'illumina, e vuoi ch'io m'illuda che pure la musica
Provoca pene poi mi guarda in faccia, sputa e mi giudica e ad essere crudi fra
Sono il mio boia, e il senso di colpa è il mio cappuccio nero
Paranoie e in gola il cuore, due dita di muschio vero
Ho consumato le suole, correndo in bei posti lontano dal sole
Ho contato parole per dare dei mondi, a chi crede al mio nome (maledizione)
È testo martello l’incudine, è solitudine ed ora
Scava un buco in cui l’inchiostro cola, ancora e ancora
Ho un calamaio dentro al petto (Uh)
Che mi fa un male cane se
Mi pugnalo per scrivere un testo (Uh)
E l'anima grida perché
Ho un calamaio dentro al petto (e ancora e ancora)
Che mi fa un male cane se (e ancora e ancora)
Mi pugnalo per scrivere un testo (e ancora)
E l’anima grida perché (ancora)
Il peccato consuma (Yah), forse per questo lui chiese perdono
E colse una piuma tra le più belle, brace rovente tripudio del rogo
E non sai che, il prodigio chiede carne (carne)
Pagato dalle mani, del meschino brancolante
Che per primo, prendendola in mano comprese
Che a bere la verità, troppo spesso crepi di sete già
È rendersi conto nascenti che
Siamo senzienti, greggi pascolanti di cibo per vermi
E i germi dell’immortalità, stan nelle ombre
Del dolore esistenziale speso, nel lasciare impronte
Hombre, il senso sta nelle virgole
Pause passate a pulirsi, e a ricucire le tue stigmate
Rapace fiammante, dammi la forza per
Essere erede dell'uomo che un tempo, accettasti solo al cospetto di te (Ah)
Ho un calamaio dentro al petto (Uh)
Che mi fa un male cane se
Mi pugnalo per scrivere un testo (Uh)
E l'anima grida perché
Ho un calamaio dentro al petto (dentro al petto)
Che mi fa un male cane se (se)
Mi pugnalo per scrivere un testo (per scrivere un testo)
E l’anima grida perché
Prendo la penna, della fenice (della fenice)
La spingo in fondo fa male, ma il male spilla in superficie
Prendo una punta d'inchiostro, quello che non vedi
Quello che senti vertigini e brividi, vivimi e stenti a stare in piedi
Credimi, se avessi un'alternativa
Rinnegherei e fuggirei, da 'sto istinto suicida
La mia prospettiva, comporre un nuovo disco
Farmi del male per poi raccontare, che cosa si vede sul fondo e l'abisso
Non vedo scintille qua il nulla m'illumina, e vuoi ch'io m'illuda che pure la musica
Provoca pene poi mi guarda in faccia, sputa e mi giudica e ad essere crudi fra
Sono il mio boia, e il senso di colpa è il mio cappuccio nero
Paranoie e in gola il cuore, due dita di muschio vero
Ho consumato le suole, correndo in bei posti lontano dal sole
Ho contato parole per dare dei mondi, a chi crede al mio nome (maledizione)
È testo martello l’incudine, è solitudine ed ora
Scava un buco in cui l’inchiostro cola, ancora e ancora
Ho un calamaio dentro al petto (Uh)
Che mi fa un male cane se
Mi pugnalo per scrivere un testo (Uh)
E l'anima grida perché
Ho un calamaio dentro al petto (e ancora e ancora)
Che mi fa un male cane se (e ancora e ancora)
Mi pugnalo per scrivere un testo (e ancora)
E l’anima grida perché (ancora)