Letra de Intro
Ah, Glory
Vita reale, verità sporcate male
Storie tristi, storie vere
Vita reale, verità sporcate male
Storie tristi, storie vere
Riempiono le mie preghiere (Ah)
Ho preso casa a Milano, ma ricordo che prima vivevo a Napoli
Stavo nel Monterosa in un cesso con due locali
Ora che il mio conto è roseo anche se ho pochi vocaboli
Non son bravo coi verbi, fatico a coniugarli
In classe coi figli del centro capii che non siamo uguali
Quando il compagno di banco ha qualcosa che tu non hai
La mia merenda a scuola aveva sempre nomi strani
Durante il cambio dell'ora guardavo dentro agli zaini
Ed è lì che realizzai, ero diverso dagli altri
Prof diceva: "Tu sei bravo, se solo un po' ti applicassi"
Mia madre avrebbe voluto, invece, che mi diplomassi
Perché lei lavava i cessi, mio padre disoccupato
Casa l'abbiama occupata, la luce era staccata
Ci mancava l'acqua calda, non andava la caldaia
Stipendio non bastava mai per ricomprarne un'altra
Quando poi aggiusti una cosa si romperà qualcos'altro
Dicono che so' cambiato, anch'io me lo domando
Mentre sto cambiando auto e vesto in un altro abito
Prima mi vestivo Alcott, mo' investo in un altro Stato
Penso che è andato tutto ok se ripenso a come stavo
Ricordo, non c'era nessuno a fianco
Quando non c'era Paky e dopo scuola non pranzavo
Ora che vogliono tutti mangiar dal mio piatto
Ora che i miei pianti diventano d'oro e platino
Ho un patto con il diavolo, un altro con Jacopo Pesce
Uno che mi fa immortale, l'altro che il mio conto cresce
Non spendo soldi in collane se mio fratello non riesce
A far mangiare il figlio ed arrivare a fine mese
Perché troppe le spese, preferisco portargli a casa la spesa
Portafogli son vuoti senza moneta
Prima che faccia qualcosa, qualcosa di cui si pentirà
Prima che vada incontro a una sorte che non si merita, penserà
Ho preso casa a Milano, ma ricordo che prima vivevo a Napoli
Stavo nel Monterosa in un cesso con due locali
Ora che il mio conto è roseo anche se ho pochi vocaboli
Non son bravo coi verbi, fatico a coniugarli
In classe coi figli del centro capii che non siamo uguali
Quando il compagno di banco ha qualcosa che tu non hai
La mia merenda a scuola aveva sempre nomi strani
Durante il cambio dell'ora guardavo dentro agli zaini
Ed è lì che realizzai, ero diverso dagli altri
Prof diceva: "Tu sei bravo, se solo un po' ti applicassi"
Mia madre avrebbe voluto, invece, che mi diplomassi
Perché lei lavava i cessi, mio padre disoccupato
Casa l'abbiama occupata, la luce era staccata
Ci mancava l'acqua calda, non andava la caldaia
Stipendio non bastava mai per ricomprarne un'altra
Quando poi aggiusti una cosa si romperà qualcos'altro
Dicono che so' cambiato, anch'io me lo domando
Mentre sto cambiando auto e vesto in un altro abito
Prima mi vestivo Alcott, mo' investo in un altro Stato
Penso che è andato tutto ok se ripenso a come stavo
Ricordo, non c'era nessuno a fianco
Quando non c'era Paky e dopo scuola non pranzavo
Ora che vogliono tutti mangiar dal mio piatto
Ora che i miei pianti diventano d'oro e platino
Ho un patto con il diavolo, un altro con Jacopo Pesce
Uno che mi fa immortale, l'altro che il mio conto cresce
Non spendo soldi in collane se mio fratello non riesce
A far mangiare il figlio ed arrivare a fine mese
Perché troppe le spese, preferisco portargli a casa la spesa
Portafogli son vuoti senza moneta
Prima che faccia qualcosa, qualcosa di cui si pentirà
Prima che vada incontro a una sorte che non si merita, penserà