Letra de A Picco
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Volevo dire a questa bella gente
Che starei andando via
Col rischio che non gliene freghi niente
Che starei andando via
Col rischio che non gliene freghi niente
Ma salutare è d'obbligo per me.
Niente di nuovo niente d'importante
Niente capricci niente velleità
Niente futuro per chi suo malgrado
Non ha un bel cognome per pubblicità.
Ci hanno inchiodato ad un televisore
Che racconta storie di felicità
Fugaci amori lunghi un paio d'ore
In un locale al centro di una qualche città
Muscoli tesi e braccia da campione piccole donne da buttare via
Vestiti e borse che hanno più valore della loro testa
Schiavi inconsapevoli agghindati per la festa
Abbandonare ła nave si salvi chi può
Ma se qualcuno volesse restare abbia ben chiaro però
Che qui non cambierà niente chi comandava è scappato di già
Che di una nave che affonda si sa
nessuno vuole responsabilità
Volevo dire a questa bella gente
col culo al caldo dentro un auto blu
Con le iniziali ricamate a mano su tessuto nobile
Che è colpa loro e di chi gli muove i fili se stiamo andando via
Che questa barca a forma di stivale ci ha rubato l'anima
C'é chi si è perso appresso ad un pallone che non rimbalza più secondo gravità
Ma per le dirittive di un padrone che ha investito parte dell'eredità
C'é chi si è spento dietro ad un cellulare illuminato di tecnologia
Col cuore sazio per l'applicazione che gli gestisce i grassi saturi
L'unico stato che gli preme di cambiare è sui profili telematici.
Abbandonare ła nave si salvi chi può
Ma se qualcuno volesse restare abbia ben chiaro però
Che qui non cambierà niente chi comandava è scappato di già
Che di una nave che affonda si sa nessuno vuole responsabilità.
Abbandonare ła nave si salvi chi può
Ma se qualcuno volesse restare abbia ben chiaro però
Che qui non cambierà niente chi comandava è scappato di già
Che di una nave che affonda si sa
Che su una nave che affonda si sa
Quando anche l'ultimo piano cadrà
Poi, poi altro che l'immunità.
Niente di nuovo niente d'importante
Niente capricci niente velleità
Niente futuro per chi suo malgrado
Non ha un bel cognome per pubblicità.
Ci hanno inchiodato ad un televisore
Che racconta storie di felicità
Fugaci amori lunghi un paio d'ore
In un locale al centro di una qualche città
Muscoli tesi e braccia da campione piccole donne da buttare via
Vestiti e borse che hanno più valore della loro testa
Schiavi inconsapevoli agghindati per la festa
Abbandonare ła nave si salvi chi può
Ma se qualcuno volesse restare abbia ben chiaro però
Che qui non cambierà niente chi comandava è scappato di già
Che di una nave che affonda si sa
nessuno vuole responsabilità
Volevo dire a questa bella gente
col culo al caldo dentro un auto blu
Con le iniziali ricamate a mano su tessuto nobile
Che è colpa loro e di chi gli muove i fili se stiamo andando via
Che questa barca a forma di stivale ci ha rubato l'anima
C'é chi si è perso appresso ad un pallone che non rimbalza più secondo gravità
Ma per le dirittive di un padrone che ha investito parte dell'eredità
C'é chi si è spento dietro ad un cellulare illuminato di tecnologia
Col cuore sazio per l'applicazione che gli gestisce i grassi saturi
L'unico stato che gli preme di cambiare è sui profili telematici.
Abbandonare ła nave si salvi chi può
Ma se qualcuno volesse restare abbia ben chiaro però
Che qui non cambierà niente chi comandava è scappato di già
Che di una nave che affonda si sa nessuno vuole responsabilità.
Abbandonare ła nave si salvi chi può
Ma se qualcuno volesse restare abbia ben chiaro però
Che qui non cambierà niente chi comandava è scappato di già
Che di una nave che affonda si sa
Che su una nave che affonda si sa
Quando anche l'ultimo piano cadrà
Poi, poi altro che l'immunità.
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