Letra de Zorba
Voi siete in prigione
E tutto ciò che potete desiderare
Se avete del buon senso, è di evadere
E tutto ciò che potete desiderare
Se avete del buon senso, è di evadere
Nessuno può fuggire dalla prigione senza l'aiuto di coloro che sono già fuggiti
Il più grande errore è credere che l'uomo abbia un'unità permanente
Un uomo non è mai uno, continuamente egli cambia
Raramente rimane identico, anche per una sola mezz'ora
Ordinariamente l'uomo vive semplicemente seguendo il flusso
Non è semplicemente addormentato, è completamente morto
Pochi esseri umani hanno un'anima, nessuno ha un'anima alla nascita
L'anima va acquisita, coloro che non ci riescono
Muoiono
Yah, sono stanco
Non ricordo le volte che ho pianto
Sembra storto sto mondo ma non lo è
Sei uno stronzo, ma in fondo sto come te
Io sono Noè, aprirò le -
Si signore, grazie, chiudi le tue braccia
Qui si muore, infatti vedo solo sagome
Mica anime, pusillanimi
Sono vivo per miracolo, sono un arciere mica un arcidiacono
Tu sei un oracolo
Parli soltanto
Vi chiudo la bocca a me basta uno sguardo
Sto in cella a contare i giorni che rimangono
Sembra uno strazio ma invece c'è spazio, se c'è
Prendo uno straccio nel tempo ed incerto
Pulisco e diverto
Pulviscolo intenso
Il rischio più arriva che sono le cose le mischio
Le imprimo nel suono forse sono un uomo
Forse sono forze, volerò da solo, solo grazie a Zorba
Precipito lento perchè sono il vento che porta quest'anima fragile
Morta su pagine, se siamo fatti a tua immagine
Chiamaci a corte, rifacci con pagine, Izeh
Aletheia
Il più grande errore è credere che l'uomo abbia un'unità permanente
Un uomo non è mai uno, continuamente egli cambia
Raramente rimane identico, anche per una sola mezz'ora
Ordinariamente l'uomo vive semplicemente seguendo il flusso
Non è semplicemente addormentato, è completamente morto
Pochi esseri umani hanno un'anima, nessuno ha un'anima alla nascita
L'anima va acquisita, coloro che non ci riescono
Muoiono
Yah, sono stanco
Non ricordo le volte che ho pianto
Sembra storto sto mondo ma non lo è
Sei uno stronzo, ma in fondo sto come te
Io sono Noè, aprirò le -
Si signore, grazie, chiudi le tue braccia
Qui si muore, infatti vedo solo sagome
Mica anime, pusillanimi
Sono vivo per miracolo, sono un arciere mica un arcidiacono
Tu sei un oracolo
Parli soltanto
Vi chiudo la bocca a me basta uno sguardo
Sto in cella a contare i giorni che rimangono
Sembra uno strazio ma invece c'è spazio, se c'è
Prendo uno straccio nel tempo ed incerto
Pulisco e diverto
Pulviscolo intenso
Il rischio più arriva che sono le cose le mischio
Le imprimo nel suono forse sono un uomo
Forse sono forze, volerò da solo, solo grazie a Zorba
Precipito lento perchè sono il vento che porta quest'anima fragile
Morta su pagine, se siamo fatti a tua immagine
Chiamaci a corte, rifacci con pagine, Izeh
Aletheia