Letra de Comunque Poesia
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Vorrei disegnare con un gesso
Un rettangolo su questo muro in cartongesso
Che se poi mi va, basta che lo attraverso
Un rettangolo su questo muro in cartongesso
Che se poi mi va, basta che lo attraverso
Per andare in un posto diverso
Invece guardami litigare con la fantasia
E stare attento ogni volta, tenere chiusa la porta, perché non scappi via
Vivo ogni mio giorno come un frutto che mordo
E ogni serata come un sogno, quindi se poi alcune non me le ricordo
È normale in fondo
E mi piace il silenzio che c'è quando mi sveglio
Sta casa piccolina che per me è come un regno
Le travi sul soffitto e il parquet fatti di legno
Superga fuori dalla finestra, sembra un disegno
E ormai l'avrai capito che non sono te, io
E che non prendo quasi mai niente in modo serio
Che non appena c'ho due spicci li getto
E a sto punto potrei anche esprimere un desiderio
E a volte riesco a dare forma alle idee
E so tracciarne la sagoma se mi impegno
E ti voglio più bene di quanto me ne vuoi te
E se "più bene" non si dice, ti voglio meglio
E ammiro le persone di polso
Che han seguito un percorso
Ed han trovato il suo posto
Però io sono fatto all'opposto
Anche se so che ha un costo, io piuttosto
Vivo ogni mio giorno come un frutto che mordo
E ogni serata come un sogno, quindi se poi alcune non me le ricordo
È normale in fondo
Non è poi così distante dove abito
Sai, per una regina un fante muore
Mi agito come se in mano c'ho le carte buone
Sabato mattina fango sulle scarpe nuove, un classico
Non è poi così distante dove abito
Sai, per una regina un fante muore
Mi agito come se in mano c'ho le carte buone
Sabato mattina fango sulle scarpe nuove
E adesso guardami
Fare pace con la mia idiozia
Che se scrivo ridendo
Se a volte rido scrivendo
È comunque poesia
Vivo ogni mio giorno come un frutto che mordo
E ogni serata come un sogno quindi se poi alcune non me le ricordo
È normale in fondo
Invece guardami litigare con la fantasia
E stare attento ogni volta, tenere chiusa la porta, perché non scappi via
Vivo ogni mio giorno come un frutto che mordo
E ogni serata come un sogno, quindi se poi alcune non me le ricordo
È normale in fondo
E mi piace il silenzio che c'è quando mi sveglio
Sta casa piccolina che per me è come un regno
Le travi sul soffitto e il parquet fatti di legno
Superga fuori dalla finestra, sembra un disegno
E ormai l'avrai capito che non sono te, io
E che non prendo quasi mai niente in modo serio
Che non appena c'ho due spicci li getto
E a sto punto potrei anche esprimere un desiderio
E a volte riesco a dare forma alle idee
E so tracciarne la sagoma se mi impegno
E ti voglio più bene di quanto me ne vuoi te
E se "più bene" non si dice, ti voglio meglio
E ammiro le persone di polso
Che han seguito un percorso
Ed han trovato il suo posto
Però io sono fatto all'opposto
Anche se so che ha un costo, io piuttosto
Vivo ogni mio giorno come un frutto che mordo
E ogni serata come un sogno, quindi se poi alcune non me le ricordo
È normale in fondo
Non è poi così distante dove abito
Sai, per una regina un fante muore
Mi agito come se in mano c'ho le carte buone
Sabato mattina fango sulle scarpe nuove, un classico
Non è poi così distante dove abito
Sai, per una regina un fante muore
Mi agito come se in mano c'ho le carte buone
Sabato mattina fango sulle scarpe nuove
E adesso guardami
Fare pace con la mia idiozia
Che se scrivo ridendo
Se a volte rido scrivendo
È comunque poesia
Vivo ogni mio giorno come un frutto che mordo
E ogni serata come un sogno quindi se poi alcune non me le ricordo
È normale in fondo
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