Letra de Ristorante
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Occhi verdi, calze a rete, con la riga disegnata
sulla faccia non ha certo espressione di fata
sta di fronte a me seduta, elegante il ristorante
sulla faccia non ha certo espressione di fata
sta di fronte a me seduta, elegante il ristorante
parla e ride a gola aperta col suo cavalier servente
la forchetta alla sua bocca che si schiude piano piano
è volgare
Sta guardandomi di nuovo, la smorfiosa signorina
non le importa certo troppo di saper con chi mi trovo
bevo ancora un po' di vino, tutto il pane ho sbriciolato
un occhietto svelto svelto e in un baleno ho combinato
poi fantastico non poco, che sarà nel far l'amore?
un amore
Onestamente non sta bene
sono qui per festeggiar
con la mia donna, tete a tete il primo anno d'amore
un po' mi spiace, ma poi penso
"in fondo l'uomo è cacciatore
e poi con quella, io ci passo solamente due ore"
Scusa un attimo c'è un tale, salutare lo vorrei
mi alzo e la smorfiosa, già sta in piedi pure lei
avrà detto certamente "vado a incipriarmi il naso"
la raggiungo ed un biglietto, mi da quasi fosse un caso
lo nascondo e perdo tempo a parlare col padrone
per finzione
Poi ritorno al tavolino, tu mi sembri un po' turbata
sì, nei tuoi confronti amore, è una grande carognata
una morta sigaretta, hai tra le labbra, a testa in giù
mi sorridi tristemente e non sembri più tu
ci ripenso e ne convengo, sono un fesso e in più scortese
molte scuse
Tu non lo meriti davvero
son pentito da morir
la sigaretta accendi amore, senti a me non ci pensare
con quel biglietto alla candela
lentamente mi avvicino
scusa amore, ma non trovo più nemmeno un cerino
la forchetta alla sua bocca che si schiude piano piano
è volgare
Sta guardandomi di nuovo, la smorfiosa signorina
non le importa certo troppo di saper con chi mi trovo
bevo ancora un po' di vino, tutto il pane ho sbriciolato
un occhietto svelto svelto e in un baleno ho combinato
poi fantastico non poco, che sarà nel far l'amore?
un amore
Onestamente non sta bene
sono qui per festeggiar
con la mia donna, tete a tete il primo anno d'amore
un po' mi spiace, ma poi penso
"in fondo l'uomo è cacciatore
e poi con quella, io ci passo solamente due ore"
Scusa un attimo c'è un tale, salutare lo vorrei
mi alzo e la smorfiosa, già sta in piedi pure lei
avrà detto certamente "vado a incipriarmi il naso"
la raggiungo ed un biglietto, mi da quasi fosse un caso
lo nascondo e perdo tempo a parlare col padrone
per finzione
Poi ritorno al tavolino, tu mi sembri un po' turbata
sì, nei tuoi confronti amore, è una grande carognata
una morta sigaretta, hai tra le labbra, a testa in giù
mi sorridi tristemente e non sembri più tu
ci ripenso e ne convengo, sono un fesso e in più scortese
molte scuse
Tu non lo meriti davvero
son pentito da morir
la sigaretta accendi amore, senti a me non ci pensare
con quel biglietto alla candela
lentamente mi avvicino
scusa amore, ma non trovo più nemmeno un cerino
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