Letra de Gardé
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Gardé, gardé, gardé, gardé
Gardé davanti
senza lasciare sedie o spazi vuoti
Gardé davanti
senza lasciare sedie o spazi vuoti
che qui siamo in troppi, siamo in tanti
e gli assassini i narcotrafficanti i ladri di bambini
tutti vicino a me, tutti qui intorno a me
le donne incinte molto variopinte
e i contrabbandieri muti alteri e fieri
e la sezione riservata per gli errori giudiziari
possono star lontano, posson guardar lontano
possono scrutare l'orizzonte, dirci se voliamo
oppure andiamo troppo piano.
Ti coprirei di argento, di ore di lavoro
io ti darei i miei denti che sono quasi tutti quanti d'oro
io ti darei mia figlia vestita da soldato
ma è brutta grassa e vecchia
e quando piove zoppica da un lato
Io ti darei i miei giorni feriti a morte dalle tue parole
la freschezza delle nostre tende proprio quando scoppia il sole...
io ti darei il mio sandalo bucato dove piove
acqua salta scava inesorabile le piaghe
Alè, alè compagni, quelli malati senza denti
vecchi e senza offesa quelli coi pidocchi
mettetevi distanti
e i ciechi, i sordi i muti
i sardi i curdi i calabresi e pure i piemontesi
state i silenzio tutti quanti li davanti
Ti coprirei di argento, di ore di lavoro
io ti darei i miei denti che sono quasi tutti quanti d'oro
Io ti darò i miei amici lasciati a terra, in cima alla salita
in cima alla salita io pagherò il biglietto con la mia stessa vita
ti insegno al tramonto come cambia il vento
come cambiano le stelle
io ti canterò la strada, corrono le rughe sulla mia pelle
io non ho niente o quasi niente, nulla
però tu prendimi lo stesso,
non puoi lasciarmi qui,
non puoi lasciarmi ora,
non puoi lasciarmi adesso
Gardé, gardé, gardé, gardé
Gardé davanti
senza lasciare sedie o spazi vuoti
che qui siamo in troppi, siamo davvero in tanti
e gli assassini i narcotrafficanti i ladri di bambini
tutti vicino a me, tutti qui intorno a me
le donne incinte molto variopinte
e i contrabbandieri muti alteri e fieri
e la sezione riservata per gli errori giudiziari
possono star lontano, posson guardar lontano
possono scrutare l'orizzonte, dirci se voliamo
oppure andiamo troppo piano.
Ti coprirei di argento, di ore di lavoro
io ti darei i miei denti che sono quasi tutti quanti d'oro
io ti darei mia figlia vestita da soldato
ma è brutta grassa e vecchia
e quando piove zoppica da un lato
Io ti darei i miei giorni feriti a morte dalle tue parole
la freschezza delle nostre tende proprio quando scoppia il sole...
io ti darei il mio sandalo bucato dove piove
acqua salta scava inesorabile le piaghe
Alè, alè compagni, quelli malati senza denti
vecchi e senza offesa quelli coi pidocchi
mettetevi distanti
e i ciechi, i sordi i muti
i sardi i curdi i calabresi e pure i piemontesi
state i silenzio tutti quanti li davanti
Ti coprirei di argento, di ore di lavoro
io ti darei i miei denti che sono quasi tutti quanti d'oro
Io ti darò i miei amici lasciati a terra, in cima alla salita
in cima alla salita io pagherò il biglietto con la mia stessa vita
ti insegno al tramonto come cambia il vento
come cambiano le stelle
io ti canterò la strada, corrono le rughe sulla mia pelle
io non ho niente o quasi niente, nulla
però tu prendimi lo stesso,
non puoi lasciarmi qui,
non puoi lasciarmi ora,
non puoi lasciarmi adesso
Gardé, gardé, gardé, gardé
Gardé davanti
senza lasciare sedie o spazi vuoti
che qui siamo in troppi, siamo davvero in tanti
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