Letra de Dasvidania
Era una notte buia tempestosa e senza pace
sul lungomare le baldracche
poche e intirizzite
passava Jacopo col portafogli
gonfio in tasca
e una pasticca di Viagra
chiusa in bocca

ne sceglie una russa,
pelo rosso, Dasvidania,
la paga con le banconote
del licenziamento
dentro la Volvo c'è una musica
degli anni Trenta
e una bottiglia vuota
di vodka alla menta

scoppia una tensione
che si taglia con l'ombrello
zuppi e gocciolanti
nella pioggia dell'autunno
Jacopo col dito batte il tempo sul volante
e Dasvidania si ritocca le unghie finte

dai, che splendore la Riviera
quando una lacrima ti porta via con sé
quando sul molo ci sta solo un pescatore
un faro acceso e l'ombra di una vongolara

la Volvo corre sulla strada
che porta in campagna
nell'autoradio Billie Holiday
ti racconta un sogno
Dasvidania sgrana gli occhi verdi
e si prepara a farsi schiava
di quell'uomo per mezzora

splendida sorrid
e spegne la sua sigaretta
con la lingua cerca
l'ultima goccia di vodka
Jacopo si scioglie, teso,
il nodo alla cravatta
e Billie Holiday è elegante ed imperfetta

dai, che splendore la Riviera
quando una lacrima ti porta via con sé
quando sul molo ci sta solo un pescatore
un faro acceso e l'ombra di una vongolara


(Grazie a Alberto per questo testo)