Letra de Karike
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Primo pomeriggio di domenica tiro giù la tenda
mi rendo conto che al rallentatore è cominciata qua
sta' pessima giornata
mi rendo conto che al rallentatore è cominciata qua
sta' pessima giornata
paranoicamente mi volto le chiavi ho perso
giuro che ci sto provando e spingo
ma questa porta resta chiusa più che mai
non fosse cosi difficile ridare restituire le attenzione che,
che adesso mi circondano.
Karike di te che esplodono qua lungo il passaggio
solitudine e l'abito mio che adesso indosso
firma inconfondibile il marchio evidente sul petto
Karike di te che esplodono qua,
che esplodono qua proprio qua accanto a me,
proprio qua accanto a me.
Quasi mi vergogno a dover chiedere
a dover chiedere a me stesso
se è giusto stare sotto a queste nuvole che portano tempesta.
Mi costa fatica piegare l'indole
di questa mia vita non è impossibile
mi sento le dita qualsiasi cosa tocco rendo preziosa.
Freddo metallo per quanto può valere
pezzo di ghiaccio almeno un minimo
di sentimento e cerco per me è essenziale ma non riesco a regalartelo,
non fosse cosi difficile ridare restituire le attenzioni che
che adesso mi circondano
Karike di te che esplodono qua lungo il passaggio
solitudine e l'abito mio che adesso indosso
firma inconfondibile il marchio evidente sul petto
Karike di te che esplodono qua,
che esplodono qua proprio qua accanto a me,
proprio qua accanto, proprio qua accanto a me,
proprio qua accanto.
Firma inconfondibile il marchio evidente sul petto
Karike di te che esplodono qua, che esplodono qua,
che esplodono qua proprio qua accanto a me.
(Grazie a Alessandra per questo testo)
giuro che ci sto provando e spingo
ma questa porta resta chiusa più che mai
non fosse cosi difficile ridare restituire le attenzione che,
che adesso mi circondano.
Karike di te che esplodono qua lungo il passaggio
solitudine e l'abito mio che adesso indosso
firma inconfondibile il marchio evidente sul petto
Karike di te che esplodono qua,
che esplodono qua proprio qua accanto a me,
proprio qua accanto a me.
Quasi mi vergogno a dover chiedere
a dover chiedere a me stesso
se è giusto stare sotto a queste nuvole che portano tempesta.
Mi costa fatica piegare l'indole
di questa mia vita non è impossibile
mi sento le dita qualsiasi cosa tocco rendo preziosa.
Freddo metallo per quanto può valere
pezzo di ghiaccio almeno un minimo
di sentimento e cerco per me è essenziale ma non riesco a regalartelo,
non fosse cosi difficile ridare restituire le attenzioni che
che adesso mi circondano
Karike di te che esplodono qua lungo il passaggio
solitudine e l'abito mio che adesso indosso
firma inconfondibile il marchio evidente sul petto
Karike di te che esplodono qua,
che esplodono qua proprio qua accanto a me,
proprio qua accanto, proprio qua accanto a me,
proprio qua accanto.
Firma inconfondibile il marchio evidente sul petto
Karike di te che esplodono qua, che esplodono qua,
che esplodono qua proprio qua accanto a me.
(Grazie a Alessandra per questo testo)
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