Leitmotiv
(canzone) Paludosa
non ci fu più mai chi raccolse quel fiore lasciandolo lì a serbare rancore dall'estate all'inverno all'ombra di quel pendio lì sarebbe cresciuto sfidando l'oblio lo scoprirono un giorno dal nebbioso mattino cinque naufraghi ebbri di suonate e di vino si specchiarono a fondo tra le acque corrotte vi tuffarono l'anima al calar della notte mangia ninfea mangia pietà tra queste paludi scure ristagna la tua libertà mangia ninfea mangia viltà affonda i mercanti in fiera padroni di questa città non furono i soli a trovare quel fiore bagnandosi lì annegando il dolore trascurando l'inferno molti eroi senza un dio vi trovarono rifugio profumato d'oblio la luna si specchia in città i grilli della sera l'orchestra di stagno è già qua da questa mia finestra il tempo sembra immobile e il vento prova a scuoterlo da questa mia finestra provo a parlare agli alberi che muovono le orecchie ma sembrano ignorarmi mi ostino a farli ridere e restano impassibili poi fermano le ombre e dormono contenti lo chiedo alla mia terra che è muta e non sa rispondermi me la prendo con lei ma è l'unica a sorridermi mangia ninfea mangia pietà tra queste paludi scure ristagna la tua libertà mangia ninfea mangia viltà affonda i mercanti in fiera padroni di questa città
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